Erano belli, i tempi in cui i merlotti cadevano dal nido e io diventavo un po', complice mio padre, la loro mamma merla. In parte. Perché, dall'esterno della gabbietta, i genitori riuscivano a nutrire i pulcini e, in più, i piccoli non si spaventavano quando mi avvicinavo lentamente a loro. Erano belli i tempi di mamma merla, quando i merlotti crescevano e - con un'emozione antica per quel primo volo, così carico di vita - potevano uscire dalla gabbia, più stretta del guscio da cui erano nati. Capaci di sfuggire, ad ali spiegate, agli ultimi gatti cacciatori o alle gazze rapaci, ogni tanto me li ritrovavo quasi accanto, controluce, ad abitare un nuovo arco di cielo.
il merlo zoppo
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