20081030

Senza peso

In una foresta
d'aria
sono un animale
senza peso
in cerca di appigli
cammino
tra mulinelli di foglie
così leggera
che tra poco
potrei
anche
sollevarmi da terra
dietro al vento
ma voglio affrontare
il labirinto
che sbuffa e soffia
e con stanca rabbia
ammonisce
o ride
rasento i muri
sono bianchi o gialli
e in un percorso
che trovo
più lungo del solito
tagliano il fiato
al gelo
nel rumoroso deserto
alberato
della mia città.

20081027

Volo

Ho preso l'aereo
per sorvolare
orizzonti vasti
e sconosciuti
un deserto
di sabbia
e rocce
gialle e rosse
sotto un cielo
terso
di cristallo
con quell'odore
buono
che si sente
quando
nel sogno
stai sopra
(e quando
nel mondo
stai sotto)
le nuvole
da neve.

Ho preso l'aereo
per sorvolare
intorno al cerchio
dell'anno
il ciclo
delle stagioni
ciascuna
con la sua atmosfera
limpida
o lievemente opaca
calda o fredda
ma sempre
da un punto di vista
alto e altro
denso di silenzio
per contemplare
qualcosa
che non avevo
previsto.

Intanto
scoprivo che
uno dei segreti
dell'opera d'arte
altrui
è l'estremo amore
il tempo
stratificato
offerto
per realizzarla
la cura sottile
come una sofferenza
l'occhio tenero
o di ghiaccio
disposto alla commozione
e sempre
alle lacrime
lo sforzo fisico
della concentrazione
simile a un parto.

Era un sogno
ed era
senza parole
ma così vera
taceva
e viveva
quella
serenità
in volo
sopra i miei
ultimi pensieri
che me la sono
scritta.

20081023

Pensavo

Da piccola
pensavo
che il colore
vermiglio
fosse verde.
Perché
per me
erano tutti verdi,
i vermi.

20081008

L'aldilà delle piccole cose

Ho smesso, da pochi giorni, un cappottino rosa. Superfluo dire quanti viaggi in autobus abbiamo affrontato insieme, la pioggia, il vento, il sole, quante le foglie appiccicate. Beh, il cappottino non è rosa in realtà, perché l'apparenza deriva dalla miscela di alcuni tra i miei colori preferiti, bianco, rosso e marrone. Informazione inutile - oppure utile per chi lo incontrerà, o forse come me riuscirà a sentirne una lieve nostalgia, lo cercherà, lo troverà. E poi lo scoprirà, magari su internet. Non perché lo rivendo. Ma perché, tra le fortunate avventure di questo cappottino, c'è anche quella di essere stato scelto come sfondo per un minuscolo set fotografico, per cui i suoi colori sono ora nascosti (ai più) tra le pagine di un sito web. Quindi che sollievo, quando avrò bisogno di ricordare, passeggiando nell'aldilà piccolo del mio cappottino, piccole storie già vissute.

20081006

Connessioni

Quando ero piccola mi immaginavo da grande, a un'età imprecisata, forse a venticinque o a trent'anni, vestita da signora, con la gonna e la camicetta, le scarpe eleganti con poco tacco. Ma non ero io. Non sarei diventata così.
Da piccola, una maestra un po' veggente mi diceva che da grande avrei avuto i capelli corti, un po' come mia madre. Io non ci credevo, ma quello, per adesso, è vero.