20081126

La strategia del bambino molle

Quando un pargolo vuole difendersi dai rimproveri - più o meno giusti, e qui non entro in dettaglio, i rimproveri son sempre indesiderati dai piccoli - o si rifiuta di andare dove vogliono portarlo i genitori, adotta spesso la strategia del bambino molle. Si lascia andare con tutto il peso, quasi si corica a terra, si avvolge su di sé, cade sulle gambe altrui. Non si fa male, è molle. Fa un po' ridere. Come vorrei anch'io.

Una mia amica è in grado di cadere - con tecnica suprema, tra lo sportivo e lo zen - senza farsi male: previene il tonfo e i lividi, e si arrotola morbidamente su se stessa quando inciampa o le accade qualcosa di simile. Anche sulle rampe di scale. Fa un po' ridere. Come vorrei anch'io.

Bisognerebbe adottare in modo sistematico la strategia del bambino molle. Con una risposta fuori tema, spiazzante, per smontare chi ti fa impazzire, per farlo riemergere come è, da dietro il suo cipiglio brontoloso, per farlo sorridere e dirgli che anche lui è stato bambino. Per non farsi male. E lo sfido a negare il fatto che, da piccolo, non abbia tentato anche lui, almeno una volta, la strategia del bambino molle.

20081110

Foglie

L'omino che di mestiere soffia le foglie, e le spinge sopra e sotto le auto, tra le ruote delle biciclette, dentro e fuori le aiuole, tra mucchi mucchietti e mulinelli, di mestiere si sente anche fratello del vento.