20100428

Tum tum

C'è una forza d'attrito, quando cominci. A scrivere, per esempio. Ma come osi scrivere, pensaci bene, come ti permetti. Ruota da avviare, peso da sollevare, ruggine da asportare. Fessura invisibile, piuma sul mare. Prima sillabe rare, stropicciate, dure. Poi scorrono, alcune. Mai troppo limpide. Fino a quando le senti. Scorrono, sì. Poche, povere parole. Appena fuori dal guscio. Ma hanno un nuovo battito, vero, di fianco al tuo.

20100415

La fine del mondo

Mi han detto che tra un po' finisce il mondo. Sì, nel 2012. Eccolo, il nuovo pallino. Non bastavano tutte le scadenze, le bollette, i biberon da preparare, la casa da pulire, la cucina le pentole la lavatrice il bagno. Mi tocca pensare anche alla fine del mondo, adesso. Che scocciatura. Che si fa quando si aspetta la fine del mondo? Il concetto di valigia non mi sembra molto pertinente. Un testamento: ma poi chi lo legge? Una festa tutte le sere per concentrare il massimo in poco tempo? No, no. Piacevole, ma fisicamente non saprei reggere. E poi non sono buone idee. Forse non farò proprio nulla di nuovo. Ma non rinuncerò a una follia, a un tentativo. Che forse si chiama così: rivestire ogni cosa - ogni volto, ogni incontro, ogni gesto - di spiragli d'amore. Ogni giorno, fino a quella fine del mondo lì. Però un'idea m'è venuta. Una valigina, ma proprio piccola piccola, me la farò. Nel taschino interno, come un biglietto da visita ben scritto, metterò un arrivederci.

20100414

Lettera senza fine

Senti un po'. Sono sempre io. Fa' conto che ogni giorno ti scriva questa brevissima lettera. Ogni giorno, fino alla fine di tutto. Visto che sei venuto a travolgermi, per sempre. Da quando ho visto il tuo piccolo pugno proteso verso la vita. Non voglio indagare, non riesco. Non riesco e non voglio. Non voglio sondare, spiegare, sminuzzare il mistero che ci sta intorno e addosso. Mi limito ad accettare e a contemplare. Accontentati di queste poche parole. Domani le sentirai ancora. Ciao, sangue delle mie vene.

20100408

Auguri

Danzare nella vita cantando. L'augurio più bello che abbia mai ricevuto. Il primo giorno dell'anno di tanti anni fa, da un vecchissimo prete di montagna. Tra l'altro, oggi è il compleanno della mia nonna, è come se ci fosse ancora. Lei già danza, cantando.

20100407

Un uomo

C'era un uomo che non poteva viaggiare, allora guardava la carta del mondo in camera sua e immaginava itinerari meravigliosi. C'era un uomo che non aveva la televisione, ma ascoltava la radio e vedeva il colore di ogni suono. C'era un uomo che aveva pochi amici. C'era un uomo, che su internet danzava. C'era un uomo che aveva gli occhi di un bambino, e che aveva un bambino bellissimo. Il bambino non sapeva parlare, ma l'uomo comprendeva ogni cosa che il bimbo volesse dire. C'era un uomo che non poteva viaggiare, ma che capiva tutto.