20100504

Il cappello del re

Sedia in velluto porpora, schienale alto. Intagli in legno. Il trono. Nel posto sbagliato, così pare. Dal medico, in sala d'attesa. A fianco le sedie normali, così dicono. Affiancate tipo aula, sedile reclinabile, stoffa carta da zucchero. Brrr. E quanta polvere. Ma entra lui e porta l'aria. Camicia celeste, cravatta rosso scuro, gilet blu. Stivaletti. Passo splendido. Al volo lascia il cappello sull'appendiabiti. Mentre è dal medico non resisto e vado a guardarlo, il cappello. Guardacaso, impiego tempo a cercare quel che non trovo nella tasca della mia giacca, appesa lì. Allora, cappello in cotone, leggero, quadretti piccolissimi bianchi e blu, fascetta. E il re? Ottant'anni. Siede sul trono. Accavalla una gamba posando il collo del piede all'altra. Appoggia il viso a una mano. Niente è più adatto a lui, di quella sedia giusta nel posto sbagliato. E di quel cappello, leggero come il suo passo e i suoi anni.

(di là)

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