20081027

Volo

Ho preso l'aereo
per sorvolare
orizzonti vasti
e sconosciuti
un deserto
di sabbia
e rocce
gialle e rosse
sotto un cielo
terso
di cristallo
con quell'odore
buono
che si sente
quando
nel sogno
stai sopra
(e quando
nel mondo
stai sotto)
le nuvole
da neve.

Ho preso l'aereo
per sorvolare
intorno al cerchio
dell'anno
il ciclo
delle stagioni
ciascuna
con la sua atmosfera
limpida
o lievemente opaca
calda o fredda
ma sempre
da un punto di vista
alto e altro
denso di silenzio
per contemplare
qualcosa
che non avevo
previsto.

Intanto
scoprivo che
uno dei segreti
dell'opera d'arte
altrui
è l'estremo amore
il tempo
stratificato
offerto
per realizzarla
la cura sottile
come una sofferenza
l'occhio tenero
o di ghiaccio
disposto alla commozione
e sempre
alle lacrime
lo sforzo fisico
della concentrazione
simile a un parto.

Era un sogno
ed era
senza parole
ma così vera
taceva
e viveva
quella
serenità
in volo
sopra i miei
ultimi pensieri
che me la sono
scritta.

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